Se non ci sono tutti ne mancano
davvero pochi, perché alla mostra “Cars
& Comics – L’auto interpretata dai grandi autori del fumetto”
inaugurata oggi a Modena nello spazio museale del Museo Casa Enzo Ferrari, un
luogo leggendario e non solo per
l’Italia, i più grandi esponenti della letteratura disegnata hanno raccolto una
grande sfida: scegliere all’interno di una produzione, in alcuni casi vasta quanto
una vita, tavole rappresentative della propria arte e delle storie da loro
illustrate o ideate in cui l’automobile avesse un ruolo significativo.
Guido
Crepax, Andrea Pazienza, Vittorio Giardino, Milo
Manara, Hugo Pratt, Mordillo, Altan, Cavazzano, Tiziano Sclavi, Bonvi – De Maria, ma poi Silver,
Mordillo, Altan, Staino, e ancora Magnus, Campani, e ancora Johnny
Hart, Ortolani, Jacovitti … E ne mancano tanti altri!
La mostra raccoglie 100 tavole, con inediti, con cui ogni autore ha deciso di
interpretare il tema senza rinunciare al proprio tratto, unico e inimitabile, e
alla propria personalità. Come osserva uno dei curatori, Claudio Varetto, è come se ci trovassimo di fronte a una galleria
di racconti della letteratura disegnata, dove l’esperto è sfidato da ogni
tavola a riconoscere lo scrittore-disegnatore e a ricostruire l’opera, un
divertissement di citazioni che
rimandano a una storia, un eroe, un’impresa e nello stesso tempo suscitano,
come per ogni forma artistica, la profonda nostalgia degli appassionati di ogni
età ben descritta, nella prefazione al catalogo della mostra, dal curatore del
MEF, Giovanni Perfetti, di quel periodo della vita “quando l’assiduità e il
tempo, ci permettevano di viverli più intensamente”.
Sempre Varetto, nell’introduzione al catalogo, ricorda come due miti si
intrecciano nel filo rosso dell’esposizione: la modernità che nell’auto celebra
la bellezza della velocità, la condizione dei tempi nuovi, e il farsi adulta di un’arte che vuole
rappresentare racconti per tutti e non essere relegata nel cliché del prodotto solo
per bambini.
Il risultato è un evento culturale
unico nel suo genere dove “la musa narrante” della letteratura disegnata
dispiega al MEF, per l’arco temporale coperto e per la rappresentatività a
livello internazionale degli artisti, le tappe dell’evoluzione verso l’età
adulta del fumetto italiano anche per gli scambi con autori stranieri, rapporti
sempre proficui e accompagnati da una considerazione per i il fumetto come
prodotto culturale alla pari con le arti maggiori.
“Come la modernità mette la parola
fine all’età romantica e alle sue ingenuità”, sottolinea Claudio Varetto - “così la fine dell’infanzia segna per il fumetto
la fine dell’età illusa, come direbbe
Montale, ma apre la strada all’”ora che
indaga”, un periodo in cui l’esperienza artistica del fumetto diventa
capace di esprimere e interpretare i grandi temi del racconto dell’uomo.”
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